Vetro curvo temperato, ecco una piccola guida che ne esalta i punti di forza e gli impieghi

Nov 13, 2019

Leggero, malleabile e versatile: il vetro è senza dubbio uno dei materiali più utilizzati nel settore dell’arredamento.

Oltre al vetro ottenuto da sabbia silicea, ovvero una materia prima naturale, viene spesso prodotta una tipologia di vetro derivante dall’attività di riciclo dello stesso una volta purificato e trattato a dovere.

Questa tipologia di vetro richiede un particolare grado di attenzione durante la fase di lavorazione: infatti, la lastra che si ottiene, una volta che il vetro riciclato è stato fuso, non deve presentare nessun difetto che altrimenti ne comprometterebbe l’integrità.

Una delle lavorazioni del vetro più richiesta è quella della tempratura, la quale rende il vetro temperato di gran lunga più pregiato rispetto al vetro non temperato.

Conosciamo più da vicino il vetro curvo temperato

Il vetro temperato, o temprato, è il risultato finale di un procedimento chiamato tempra nel corso del quale la lastra viene inserita all’interno di una fornace dove si ha una temperatura compresa tra i 650 – 750°.

In queste condizioni termiche, la lastra risulta altamente viscosa e questo fa sì che il materiale aderisca perfettamente allo stampo utilizzato,il quale può essere concavo o convesso; la curvatura viene realizzata o per gravità lasciando la pasta di vetro aderire lentamente allo stampo fisso, semi-variabile o ad assetto variabile (liberamente configurabile) posto sotto di essa, oppure per pressione attraverso lo schiacciamento all’interno di uno stampo “maschio” e di uno “femmina” che vengono rispettivamente calato dall’alto e fatto salire dal basso.

La lastra di vetro viene in seguito raffreddata attraverso una serie di getti d’aria provenienti da diverse direzioni: la parte superiore ed inferiore della superficie si raffreddano velocemente mentre la parte interna, l’anima del vetro, si raffredda più lentamente causando negli istanti successivi una maggiore instabilità delle molecole e fragilità della lastra.

Attraverso il processo di tempra il vetro curvo temperato guadagna maggiore elasticità e resistenza ad urti e pressioni.

Perché si parla di vetro di sicurezza

Spesso ci si riferisce al vetro temperato con l’espressione: “vetro di sicurezza”. Infatti, in caso di rottura il vetro temperato, che sia piano o curvo, si rompe in moltissimi pezzi dalla forma arrotondata, dunque priva di spigoli taglienti: in questo modo,la persona presente al momento della rottura non rischia di ferirsi. Mediamente, da un pezzo quadrato di vetro spesso 6mm in fase di rottura si dovrebbero ottenere circa una quarantina di frammenti.

È la normativa europea UNI EN 12150 che stabilisce i criteri di qualità del processo di tempra determinando le caratteristiche del vetro temperato.

Vetro classico e vetro temperato a confronto: le differenze

Vetro classico e vetro temperato presentano delle differenze che non emergono quasi mai a prima vista, ma provare a surriscaldare la lastra di vetro temperato per testarne la resistenza oppure romperla per verificare che effettivamente si rompa in frammenti smussati sono test “estremi” che possono essere tranquillamente evitati.

Esistono infatti altri aspetti che ti consiglio di prendere in considerazione per individuare la tipologia di lastra di vetro con cui hai a che fare: vediamoli insieme.

Il primo elemento che contraddistingue un vetro temperato è il numero di serie stampato a laser, così da non poter essere eliminato, che si trova solitamente negli angoli e nelle parti della lastra meno visibili.

Rispetto al vetro classico quello temperato ha uno spessore nettamente maggiore (circa 5 volte superiore), angoli completamente tondi e se si utilizzano delle lenti polarizzate è possibile scorgere strisce blu o nere al suo interno.

Infine, guardando attraverso un vetro temperato le immagini vengono distorte a causa di ondulazioni dovute al passaggio sui rulli presenti nel forno utilizzato per la tempra ed è peraltro possibile notare imperfezioni e strisce biancastre.

Quando ed in che modo viene utilizzato il vetro temperato

La versatilità e la malleabilità del vetro fanno sì che il vetro temperato venga utilizzato in diversi ambiti: dal settore dell’arredamento, per illuminare gli ambienti e creare uno stile nel complesso elegante e raffinato, a quello automobilistico.

Nel settore indoor questo materiale viene impiegato per:

  • pareti divisorie interne, separando gli spazi e favorendo il passaggio della luce;
  • box doccia, evitando pericolosi incidenti domestici in caso di rottura;
  • vetrine dei negozi;
  • pareti esterne dei palazzi in vetro.

Per concludere, nel settore automobilistico, il vetro temperato è stato fino ad ora utilizzato nei parabrezza;la tendenza, però, è di sostituirlo con lo stratificato, tipologia di vetro realizzato “a sandwich” con strati di materiale plastico che attutiscono i colpi ed impediscono al vetro di rompersi in caso di urti.