La normativa UNI 7697 definisce “I criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie” ed identifica quali siano le tipologie di vetro adeguate alle prestazioni, che questi devono essere in grado di garantire per poter essere considerati sicuri all’utilizzatore.
Nell’articolo di oggi analizzeremo meglio la norma con particolare attenzione al vetro temperato e al vetro stratificato; ci occuperemo, inoltre, di identificare tutte le caratteristiche di un vetro definito di sicurezza.
Quando un vetro può essere definito A NORMA
Secondo la UNI 7697 i vetri destinati ad essere utilizzati come infissi sono considerati sicuri, e quindi conformi alla normativa, se appartenenti ad una delle seguenti tipologie: vetro temprato e vetro stratificato.
Il vetro stratificato contiene, tra due o più lastre, uno o più strati di materiale plastico, generalmente PVB che, in caso di rottura non permette ai frammenti di vetro di staccarsi dall’insieme.
È necessario utilizzare il vetro stratificato in caso di:
- protezione da rischio di ferite dovute a frammenti di vetro liberi, rotti o taglienti;
- protezione da rischio di caduta nel vuoto;
- protezione dei beni contro il rischio di effrazioni e atti di vandalismo;
- protezione contro le armi da fuoco;
- protezione contro le esplosioni;
Il vetro temprato è il risultato del processo di tempra che prevede il trattamento termico delle lastre con l’obiettivo di aumentarne il grado di resistenza da fenomeni di rottura, tra i quali lo shock termico.
In questo caso il vetro è considerato antinfortunistico per il semplice motivo che, se portato a rottura, si frammenta in tanti piccoli pezzi poco taglienti, limitando il rischio di ferite.
In alcuni casi è consentito l’utilizzo del vetro temprato per finestre o divisori interni.
In taluni casi è necessario aggiungere il trattamento HST (heat soak test).
Normativa vetri per infissi: cosa dice l’Europa
Recentemente, nel 2021, l’Ente normatore ha aggiornato la UNI EN 7697 aggiungendo alcuni dettagli, il passaggio forse più importante risulta essere il fatto che è stato tramutato in obbligo (in precedenza solo “consiglio”) l’impiego di vetri temprati termicamente verificati con il trattamento Heat Soak Test (HST), in modo da evitare la rottura del vetro temprato proietti all’esterno frammenti che possano generare pericolo per la loro massa, altezza di caduta o localizzazione.
La norma, quindi, fornisce i criteri di scelta dei vetri da impiegare, in modo che nella destinazione di impiego prevista sia assicurata la rispondenza fra prestazioni dei vetri e requisiti minimi necessari per la sicurezza degli utilizzatori.
La norma a sua volta rimanda ad altri riferimenti normativi, tra i più comuni :
- UNI EN 356: vetro per edilizia – Vetro di sicurezza – Prove e classificazione di resistenza contro l’attacco manuale;
- UNI EN 1063: vetro per edilizia – Vetrate di sicurezza – Classificazione e prove di resistenza ai proiettili;
- UNI EN 12150: vetro per edilizia – Vetro di silicato sodo-calcico di sicurezza temprato termicamente;
- UNI EN 12600: vetro per edilizia – Prova del pendolo – Metodo della prova di impatto e classificazione per il vetro piano;
- UNI EN 14179: vetro per edilizia – Vetro di sicurezza si silicato sodo-calcico temprato termicamente e sottoposto a “heat soak test”;
- UNI EN 14449: vetro per edilizia – Vetro stratificato e stratificato di sicurezza – Valutazione della conformità/Norma di prodotto